di Eleonora Pimentel Fonseca
L’Associazione Amici Archivi onlus è da diversi anni che si spende per un interessante momento storico, rimarcando le importanze e focalizzando le attenzioni su come Napoli e i napoletani si siano adeguati alle circostanze. La storia ci narra le gesta di grandi combattenti e sovrani, pronti ad ascendere e proteggere il proprio regno e la propria ideologia. È così infatti che, tra fastosi eventi e impetuosi battaglie scorre la linea del tempo e da essa possiamo scorgere interessanti avvenimenti; uno di essi è quello che si avviò in Francia a partire dal 14 luglio 1789 ovvero la Rivoluzione Francese.
I tumulti, le lotte e le conquiste hanno abbracciato diversi anni, capitanati da una figura di spicco, quella di Napoleone Bonaparte; ma queste sono solo esordi embrionali di una situazione che successivamente si sviluppò nella zona partenopea: la Repubblica Napoletana del 1799. Cosa succede quindi a Napoli in questo periodo? Giunti nelle zone partenopee, i francesi si stabilirono ad Aversa e successivamente entrarono a Napoli. Le truppe erano comandate dal generale Jean-Ètienne Championnet, rafforzate dall’appoggio di borghesi e aristocratici convinti di poter ristabilire un ordine e una giustizia sui problemi sociali e ideologici dei napoletani. I sovrani Ferdinando IV e la consorte Maria Carolina, preoccupati per il loro destino, iniziarono a percepire il grande pericolo che quella invasione poteva scatenare. Decisero dunque di nominare come consiglieri Orazio Nelson e Lady Hamilton e dei due si ricorda particolarmente la drastica scelta di far impiccare l’ammiraglio Francesco Caracciolo2 che veniva così descritto: