Organo, organari e Organisti nell’Arciconfraternita e Monte dell’Opera di vestire I nudi
L’Organo dell’Arciconfraternita e Real Monte di San Giuseppe dell’Opera di Vestire I nudi, attualmente oggetto di restauro; è un’opera settecentesca appartenente alla categoria degli organi a muro. Non abbiamo molte notizie sull’autore dell’organo nè sulla data di realizzazione;come non sappiamo quando viene acquistato dall’Arciconfraternita, probabilmente prima del 1766 anno in cui fu posto sulla Cantoria. Se per il Settecento non abbiamo molte notizie, per l’Ottocento invece, I documenti ci forniscono più informazioni sugli organari che hanno curato la manutenzione dell’organo e su gli organisti. Le prime notizie sugli organisti risalgono al luglio 1875, e precisamente notizie su Nicola Rezza e Pasquale Piedimonte. Più precisamente si tratta di una lettera di lamentele, del Reverendo Giuseppe Testa al Soprintendente della Chiesa dell’Arciconfraternita di San Giuseppe, nei confronti di Nicola Rezza per aver preteso un aumento di salario; il reverendo lamenta che il detto organista, che doveva prestare la sua opera la Domenica e il Venerdi, non essendosi presentato per due funzioni, era stato costretto a chiamare Pasquale Piedimonte il quale aveva fatto istanza di surrogare il Rezza con le stesse obbbligazioni e emendamenti. Si dispone in seguito che a Pasquale Piedimonte venga pagato per il mese di luglio l’onorario che percepiva Nicola Rezza. Il 3 agosto 1875 l’organista Nicola Rezza si dimette e Piedimonte viene ufficialmente nominato organista. Nel 1876 in seguito alla morte di Piedimonte viene nominato organista Nicola Pelluso. Al 1878 risalgono I primi lavori all’organo.Nel giugno 1878 l’imprenditore Pasquale Robbio esegue dei lavori urgenti di messa in sicurezza dell’organo e la ricomposizione del piano dell’orchestra. Un primo intervento di manutenzione dell’organo, in particolare alle canne e ai mantici, si ebbe nel 1888 ad opera dell’organaro Domenico Petillo; lo documenta una lettera inviata all’organaro Petillo nella quale è invitato a consegnare urgentemente le canne dell’organo, il crivello e I due mantici. Un intervento significativo si ebbe nel 1888 ad opera di Federico Petrucci, in occasione della ristrutturazione della Chiesa. Di Federico Petrucci abbiamo anche una relazione per le riparazioni da fare all’organo, intitolata Rifazione a farsi all’organo della Reale Arciconfraternita vestire I Nudi. In questa relazione fa presente che il pancone deve essere ripulito all’interno dei registri perchè pieni di scarupacine quindi per ottenere un buon servizio devono essere tolti I chiodi e messe le viti, passare il pomice ai registri sopracoperta e letto del pancone, cambiare le valvole e mettere nuova pelle in d’oppia, le molle di ferro, le tiranelle di ottone come in ottone doveva essere anche il passaggio di queste ultime affinchè l’aria non si disperda. La cassa d’aria dovrà essere ingessata a colla e gesso. Si devono rifare I due conduttori d’aria cioè quello dei due boccagli dei mandici e quello che porta l’aria alla suoneria. Bisogna sostituire la pedaliera con una a nove pedali tutta in legno di noce, riparare e ripulite la tastiera e riparare I due mantici con della nuova pelle. Segnala poi, che mancano varie canne di piombo che si trovano presso Petillo, manca un pumetto di ottone ai registri e un tiraggio, come dovranno essere cambiati I ferri della tastiera alla riduzione. Tutte le canne in cima verranno accomettate e riadrizate cioè accommodate alla sommità e riaddrizzate allo stesso modo I bassi di legno. Infine l’organo sarà restaurato con esattezza d’arte e a piena soddisfazione dell’Eccellentissimo Governo. Con scrittura privata del 1 gennaio 1889 Petrucci si impegna fino al 31 dicembre 1894 a mantenere sempre accordato a diapason normale e spolverato e pulito ogni singolo pezzo anche accessorio dell’organo e anche a registrare le canne una volta all’anno cioè prima della festività di San Giuseppe. Inoltre si impegna, nell’ultimo anno di locazione a smontare interamente l’organo, e dopo aver provveduto ad una minuta e generale pulizia, a ornarlo di nuovo, registrarlo e accordarlo per consegnarlo cosi come lo aveva trovato al termine della locazione. Nell’agosto 1891 dopo diversi inviti e chiamate all’organaro Petrucci, il Governo stabilisce con un atto che, poichè il suddetto Petrucci non aveva ottemperato agli obblighi contrattuali e l’organo si trova nello stato da non servire all’uso cui è stato destinato per difetti di manutenzione, venga ancora una volta sollecitato con lettera raccomandata e multato della somma di L.10 per inadempienza, mentre venga chiamato al più presto Luigi Petillo organaro della chiesa del Gesù Nuovo. Quest’utlimo apporta gli accomodi all’organo: spolvera l’intero organo, intona e accorda le canne e accomoda I bassi, smonta la registratura perchè non andava in regola e smonta il mantice per alleggerire il tiraggio. Nel settembre 1891 Federico Petrucci invia una lettera al Signor Arduino, nella quale fa presente di aver saputo da Pasqualino Caputo indoratore di San Giuseppe, di essere stato contattato dall’amministratore per accomodare l’organo ma che non avendo ricevuto risposta, lo stesso Arduino aveva presentato Petillo. Petrucci spiega nella lettera che avendo un figlio infermo da quattro mesi si è dovuto trasferire con la famiglia a Piano di Sorrento per un cambiamento d’aria così come gli era stato ordinato dal Cardarelli, e per questo motivo non aveva ricevuto le lettere. Lo informa, inoltre, di essere stato a casa sua la domenica e non averslo trovato. Gli chiede, quindi, di parlare con il Signor Scala e avvisarlo che arriverà a Napoli il lunedi per accomodare e pulire l’organo, e di non ascoltare Petillo perchè non serve togliere il mantice. L’ultimo organaro del quale abbiamo notizie è Luigi Petillo, nominato organaro dal 1892 al 1897.
Maestri di cappella dal 1756 al 1888
Per la direzione della musica delle diverse funzioni sacre che si svolgevano nell’Arciconfraternita e Monte dell’Opera di vestire I nudi, diversi maestri di musica si sono succeduti nella carica di Maestro di Cappella, anche tra i più noti della scuola musicale napoletana. Con una delibera del gennaio 1756 i Governatori decidono di eleggere come Maestro di Cappella ordinario il Signor Giuseppe Caruso in carica fino al 1778. Alla morte del Maestro Caruso i Governatori della Congreazione,dovendosi provvedere tal piazza in persona d’altro Maestro di Cappella probo e qualificato, nel giugno 1778 eleggono Don Gasparre Gabbelloni come maestro di Cappella in carica fino all’anno 1796. Viene eletto alla carica di Maestro di Cappella, in seguito alla morte del maestro Gabelloni, il maestro don Giuseppe Valente che resta in carica fino al 1801. Nello stesso anno, 1796, Giovanni Paesiello viene nominato Maestro di Cappella straordinario. In realtà da una delibera del 1786 sappiamo che il maestro Valente viene si scelto come Maestro di Cappella in mancanza del Maestro Gabellone ma che nel caso in cui quest’ultimo avesse un figlio idoneo per tal professione, nostra volontà [piè], che essendovi un figlio allo stesso abbile, debba questo averne la Piazza del Padre. Possiamo quindi dedurne che la carica di Maestro di Cappella nell’Arciconfraternita potesse essere tramandata di padre in figlio.Alla morte del Maestro di Cappella Valente nel 1801, la Piazza di Maestro di Cappella viene affidata a Don Giovanni Paesiello, nominando come maestro straordinario Antonio de Donato. Secondo la delibera del 1801 il maestro Antonio de Donato continuerà a servire come Maestro Organista e fare le veci del maestro Paesiello ogni qual volta questi sia legittimamente impedito. Esaminando però un altro documento, non datato ma sicuramente successivo al 1804, emerge che fino al suddetto anno non essendosi il Signor Paesiello prestato di adempire alla divisata Piazza di Maestro di Cappella, il maestro De Donato ha sempre servito in tutte le musiche da Maestro di Cappella. Ma nel 1804 in occasione delle Quarantore viene chiesto al Maestro de Donato con un biglietto del Signor Ottavio Caracciolo di permettere che per quell’anno avesse diretto la musica per le quarantore una persona per la quale si era impegnato il marchese di Sant’Agata. Richiesta che viene accettata da De Donato, il quale però da quell’anno in poi si vede dimenticato dai Governatori della Reale Arciconfraternita, I quali si sono serviti ora di un Maestro di Cappella ora di un altro. Il Maestro de Donato chiede allora ai Signori del Governo che per effetto delle conclusioni precedentemente menzionate e per i servizi da lui prestati, che sia adoperata la sua persona da Maestro di Cappella nelle occasioni delle Musiche da farsi nella di loro Chiesa. Non sappiamo se in seguito a questa Memoria, la Piazza di Maestro di Cappella fu affidata nuovamente a De Donato, ma da un altro documento sappiamo che nel 1823 dopo 10 anni di servizio il Maestro Domenico Fritta si dimette dalla carica di Maestro di Cappella, questo fa presuppore che il detto maestro Fritta sia stato nominato Maestro di Cappella nel 1813. Nell’Archivio Storico della Real Arciconfraternita di San Giuseppe dell’opera di vestire I nudi sono conservati I contratti di tre Maestri di Cappella, Raffaele Ajello in carica dal 1840 al 1856, Michele Squeo maestro di Cappella dal 1857 al 1865 anno dell’ultimo contratto conservato in Archivio. Molto probabilmente, però, Squeo restò in carica fino al 1877, questo lo ipotizziamo perchè è conservato in Archivio l’elenco dei servizi musicali prestati nella Chiesa negli anni 1868 e 1869, e una lettera datata 12 giugno 1877 di Federico Arduino diretta ai Governatori della Reale Arciconfraternita nella quale chiede, essendo lui Professore di Musica della Chiesa del Gesù Nuovo e antico esercente, di essere nominato Maestro di Cappella in rimpiazzo del compianto Maestro Michele Squeo. Non si conosce con esattezza la data di nomina del maestro Arduino, ma molto probabilmente doveva gia coprire quella carica nel 1879 se in una lettera del 20 Novembre di quell’anno chiede un aumento del compenso per l’anno successivo. Aumento che con delibera del 20 novembre 1879 viene concesso per 40L. In una nota, infatti, viene segnato che con il Bilancio del 1877 e 1878 per le musiche ordinare furono fissate L.680 annue. Per l’anno 1879,invece, furono fissate L.660 che aumentarono poi a L.700 grazie all’aumento concesso con la suddetta delibera.Quest’importo resta invariato fino all’anno 1883. Del Maestro Arduino sono conservati in Archivio le bozze del contratto per il triennio 1883-1885. Nell’Aprile 1888 il maestro Arduino viene dispensato da ogni suo servizio e relativo compenso poichè a causa di lavori di costruzione della Chiesa le funzioni si praticavano sull’Oratorio dove la piccola capienza permetteva solo funzioni con messe piane e senza strumentazioni. Per questo motivo il Governo ordina anche che l’Armonium venisse restiuito pagando la somma al proprietario per I giorni che era stato in Congrega. Il contratto che veniva siglato tra I Governatori della Reale Arciconfraternita e il Maestro di Cappella prevedeva che quest’ultimo eseguisse tutte le funzioni tranne quelle per la Festa del Glorioso Patriarca San Giuseppe, le Tre Ore di Agonia e I due funerali di Donnarumma per le quali l’Eccellentissimo Governo si riserva la facoltà di eleggere quelle tra I maestri che meglio stimerà. Accettando la nomina il Maestro di Cappella accetta di eseguire I servizi agli orari segnati nel Diario che gli viene consegnato. Nel contratto sono poi elencate tutte le funzioni con I relativi compensi e il modo nel quale si deve eseguire la musica, preceduto da delle avvertenze preliminari nelle quali si legge: Quando si discorre di messa cantata si deve intendere all’uso di Palestrina e non già alla Palestrina e cioè si devono cantare l’Introito, il Graduale, l’Offertorio, il Sanctus e il Benedictus, l’Agnus Dei in musica. L’organo deve sempre sostenere qualche trattenimento, onde serbargli l’insieme dell’accordo come pure ogni volta che si discorre di Esposizione si deve cantare il Pangelingua ed alla Benedizione la Litania, il Tantum Ergo col Genitori. Inoltre, il Maestro di Cappella avrebbe dovuto servire ai funerali dei Fratelli e Sorelle che sarebbero venute a mancare, pagato dal Reverendo Sagrestano. Il maestro di Cappella potrà essere scelto per I funerali dei Congiunti,ma converrà e sarà pagato direttamente dalla parte senza che in ciò per nulla entri l’Arciconfraternita. Il Maestro di Cappella ha facoltà di farsi supplire, in caso di suo impedimento, a sue spese per far suonare l’organo da chi meglio credi di merito. Come pure a sue spese andranno le voci e I contrabbassi chiamati ad intervenire nelle funzioni. Il Governo può decidere di sciogliere il contratto se il maestro di Cappella ne dia motivo per la poca ricercatezza, sia di chi dovrà sostituirlo nel suonare, sia nelle voci, sia nel suonatore di contrabbasso. Il suddetto Governo dovrà congedare il maestro di Cappella tre giorni prima del servizio successivo. Il maestro di Cappella pagherà una multa tutte le volte che non si farà sostituire o non interverrà nelle funzioni. Di seguito la trascrizione di uno dei contratti conservati nell’Archivio Storico dell’Arciconfraternita.
Contratto del Maestro Michele Squeo
Colla presente scrittura sinallagmatica in doppio originale da valere ai termine dell’articolo 1279 e seguenti Leggi Civili in vigore.
I sottoscritti Signori Cavalier Don Lorenzo Pignatelli da’ Principi di Monteroduni attuale Superiore della Reale Arciconfraternita e Monte di San Giuseppe dell’Opera di Vestire I Nudi, delegato a questo atto con appuntamento dell’Eccellentissimo Governo di detto Pio Luogo in data del 17 dell’andante Aprile corrente anno 1863, domiciliato nel Segretariato di San Giuseppe de’ Nudi, con l’intesa del Deputato e Sagrestia Cavaliere Don Giuseppe Canofilo ivi domiciliato da una parte.
E don Michele Squeo Maestro di Cappella domiciliato Vico Panettieri al Divino Amore N°17 dall’altra parte.
Hanno dichiarato di avere il prelodato Eccellentissimo Governo deliberato di rinnovare il contratto, che va a scadere ala 30 Aprile suddetto con esso Squeo, dal quale si eseguono nella qualità surriferita la maggior parte delle musiche in occasione delle fuzioni sacre che praticansi nella Chiesa di detta Real Arciconfraternita e Monte. Epperò vengano con questo a stipulare I diritti e gli obblighi rispettivi nei seguenti articoli.
1°: Il suddetto Signor Cavaliere Don Lorenzo Pignatelli nella su espressa qualità nomina esso Signor Squeo per Maestro di Cappella di detta Chiesa dell’Arciconfraternita e Monte di San Giuseppe di vestire I Nudi pel termine di un anno a partire dal 1° Maggio corrente anno sino al 30 Aprile 1864 per eseguirsi da costui tutte le funzioni sacre ivi praticansi ad eccezione de’ due funerali di Donnarumma, la Festa di San Giuseppe e le tre ore di Agonia, per I quali lo Eccellentissimo Governo si riserba la facoltà di eleggere quello tra I maestri che meglio stimerà.
2°: Esso Signor Squeo alla sua volta accetta la conferitagli nomina e si obbliga di prestare dal giorno primo Maggio corrente anno sino al 30 Aprile 1864 nelle ore indicate dal Diario ad usa della Reale Arciconfraternita, che gli è stato all’uopo consegnato I seguenti servizi per le sottosegnate rispettive corrisponsioni.
Avvertenze Preliminari
Ogni qual volta discorresi di messa cantata devesi intendere all’uso di palestrina con le risposte, Sanctus, Benedictus, Agnus Dei. L’organo deve sostenere qualche trattenimento, onde serbarsi lo insieme dello accordo, come pure ogni volta che discorresi di Esposizione e Benedizione Le Litanie, Tantum Ergo col Genitori con note figurate.
Per Maggio
Nel dì 2 Anniversario per Don Giovanni Trutta= Mattina Messa Cantata e Libera con benedizione al tumolo Organista ed una voce “60
Nel dì 24 Domenica di Pentecoste= Messa Solenne Esposizione e Benedizione=Organista Due voci e Controbasso “3,00
Nel dì 25 Sacro alla Commemorazione della Infanzia Mattina Esposizione Benedizione, Organista con l’obbligo di cantare. “ 30
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3,90
Riporto 3,90
Per Giugno
Nel dì 4 Corpus Domini= Al giorno durante l’ottava Esposizione, Pangelingua intero alla Benedizione= Organista ed una voce, Nella Domenica in fra l’ottava Mattina Messa solenne=Organista e due voci “7,60
Nel dì 25 – Funerale per Don Michele Rossi , Organista con l’obbligo di cantare “30
Nel dì 25 Sacro alla Commemorazione della Santa Infanzia. Come il 25 Maggio “30
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8,20
Per Luglio
Nel dì 2 Visitazione di Maria Santissima= Mattina Esposizione Litanie e Benedizione. Organista ed una voce 1,20
Nel di 20= Transito di San Giuseppe= Mattina Messa Solenne= Al Giorno Vesper solenne, Esposizione=Benedizione= Organista 3Voci Controbasso 5,40
Nel di 25 Sacro come il 25 Maggio “30
Per Agosto
Nel dì 13 Santa Filomena=Mattina -Messa Solenne Esposizione e Benedizione. Organista e due voci 1,80
Nel dì 15 Assunzione di Maria Santissima Mattina Messa solenne . Al giorno Vespro solenne Esposizione Litania e Benedizione. Organista 3 Voci e Controbasso 6,00
Nel dì 25 Sacro come il 25 Maggio “30
Per Settembre
Nel di 8= Natività di Maria Vergine = Mattina Messa solenne Esposizione Benedizione- Organista e due voci. 2,00
Nel dì 19 Anniversario per Don Giovanni de Miro, come l’altro del 2 Maggio “60
Nel di 25 Sacro come il 25 Maggio “30
Riporto
Nel dì 30 Anniversario pel Vescovo Don Bartolomeo de Cesare come l’altro del 2 Maggio “60
Per Ottobre
Nel dì 14 Anniversario per Don Giacomo Trutta come l’altro del 2 Maggio “60
Nel dì 25 Sacro come il 25 Maggio “30
Per Novembre
Nel dì 1°= Il giorno : Vespro Uffizio de’ morti recitato dai Signori Fratelli, meno l’invitatorio, I primi salmi di ciascun notturno, ed il Benedictus che cantasi sull’organo= Organista e due voci 1,60
Nel dì 2 °: = Mattina Uffizio dei defunti – Messa Cantata col Dies Orae Benedizione al Tumulo = Organista tre voci 2,40
Nel dì 3= Funerale pei Signori Fratelli Sorelle Organista ed una voce “60
Nel dì 5 Funerale pei Benefattori come 2 Maggio “60
Nel dì 6 Funerale per la Famiglia Santi come come l’altro di Giugno “30
Fra l’Ottava pei parenti del Parroco Riccardi “60
Nel dì 21 Presentazione di Maria Vergine= Mattina messa solenne – Giorno Esposizione Benedizione con Litaniae – Organista tre Voci e Controbasso 5,40
Nel dì 25 Sacro come il 25 Maggio “30
Nel dì 29 Anniversario per Donna Rosa Angelucci come l’altro del 2 Maggio “60
Per Dicembre
Nel dì 8- Concezione di Maria Vergine -Mattina- Messa Solenne= Al giorno Vespro solenne, Esposizione Benedizione, Organista tre Voci Controbasso. 6,00
Nel dì 11- Funerale per Don Bernardo de Marinis come l’altro del 25 Giugno. “30
Nel dì 16 con gli otto giorni del Santo Natale = Mattina Esposizione Coroncina annessa alla Coronella. Litanie e Benedizione organista ed una voce 5,40
Nel dì 25 Natività del Signore = Coroncina pel bacio del Santo Bambino Te Deum e Messa solenne all’Aurora Esposizione e Benedizione
Organista tre Voci Controbasso 6,00
Per Gennaio 1864
Nel dì 1° = Circoncisione del Signore = Mattina Messa Solenne Esposizione Te Deum Benedizione Organista Tre Voci Controbasso 3,60
Nel dì 14 – Funerale Donna Maria Michela Golia – Organista due voci 1,80
Nel dì 22 Idem per Don Benedetto Carlino come l’altro del 25 Giugno “30
Nel dì 23 Sponsalizio di Maria Vergine con San Giuseppe=Mattina Messa Solenne. Al giorno Vespro solenne Esposizione, Litanie Benedizione Organista tre Voci Controbasso 5,40
Nel dì 25 Sacro come il 25 Maggio “30
Nel dì 27 = Si dà principio ai 7 Mercoledi precedenti la festa di San Giuseppe- Il giorno Esposizione, canzoncina annessa alla coronella, litanie Benedizione Organista ed una Voce. Il pagamento però verrà eseguito nel successivo mese di Febbraio.
Per Febbraio
Nel dì 2=Purificazione di Maria Vergine Mattina Esposizione Litanie Benedizione Organista ed una voce 1,00
Nel dì 20 Funerale pel Parroco Riccardi come quella del 2 Maggio “60
Nel di 25 Sacro come il 25 Maggio “30
Pei Mercoledi di San Giuseppe come sopra incluso quello di Gennaio e quello del mese susseguente 5,30
Per Marzo
Nel dì 4=Primo Venerdi Mattina Esposizione Coronella Litanie Benedizione Organista ed una voce 1,10
Nel dì 10 Esercizi Spirituali Al giorno dopo le Istruzioni e le (otto dilazioni) Esposizione Miserere Pangelingua Tantum Ergo Benedizione Organista ed una voce
4,20
Nel dì 17 Ultimo giorno degli esercizi. Esposizione Te Deum Benedizioni, Organista due voci, Controbasso e Violoncello 3,60
Nel dì 18= Venerdi di Passione- Dolori di Maria Vergine Mattina messa solenne con Stabat. Esposizione. Litanie e Benedizione Organista tre Voci e Controbasso Purchè si può eseguire 3,60
Il giorno Vespri Solenni di San Giuseppe Esposizione Benedizione Organista. Tre Voci Controbasso e Violoncello 4,80
Nel dì 20 Domenica delle Palme, purchè non è impedito= Mattina Benedizione delle Palme, Messa Solenne col Passio Organista tre Voci e Contrabasso 5,80
Nel dì 22 Martedi Santo=Primo giorno delle quarantore circolari Mattina Esposizione Organista ed una voce. Il giorno dopo l’analogo discorso pria qualche mottetto indi Litania Benedizione Organista tre Voci e Controbasso.
Nel dì 23 Mercoledi Santo. Si terminano le quarantore con litania di Benedizione a mezzogiorno preciso Organista tre Voci e Controbasso 4,90
Al giorno purchè può eseguirsi Uffizio delle Tenebre recitato dai Signori Fratelli con Cantarsi le lezioni alla Benedettina, Benedictus Cristus Miserere. Organista tre Voci e Contrabasso 5,00
Nel dì 24 Giovedi Santo, Mattina Messa Solenne, Pangelingua intero durante la processione Organista tre Voci Controbasso e Violoncello 6,80
Il giorno Uffizio delle Tenebre recitato dai Signori Fratelli con cantarsi le lezioni alla Benedettina, Benedictus, Cristus e Miserere=
Organista tre voce e Controbasso 5,00
Nel dì 25 Venerdi Santo Mattina funzioni col Passio Vexilla durante la Processione Organista tre Voci Controbasso 5,80
Nel dì 26 Sabato Santo = Mattina funzioni di quella giornata = Messa solenne indi Pangelingua intero durante la Processione si fa da’ Signori Fratelli con la Sacra Pisside dall’Oratorio in giro della Chiesa e Benedizione . Organista Tre Voci e Controbasso 3,60
Nel dì 27 Domenica Pasqua di Resurrezione Mattina Messa solenne Esposizione Benedizione . Organista Tre Voci Controbasso 3,00
Per Aprile
Nel dì 15 – Funerale pel fu Presidente Marrano, come il 25 Giugno “30
Nel dì 17 Domenica 3° Dopo Pasqua e Festa del Patrocinio di San Giuseppe Mattina.Te Deum pel possesso del nuovo Governo. Messa solenne Al giorno Vespro solenne, Esposizione Litania Benedizione Organista Tre voci Controbasso e Violoncello solo mattina 6,20
Nel dì 25 Sacro come il 25 Maggio “30
Il totale ammontare di tutti I su indicati servizi giusta la corrisponzione stabilite e segnate per ciascuno di essi rispettivamente e nei sudetti annui Ducati 144,,20 che saranno soddisfatti mensilmente e precisamente
Nel 31 di Maggio 3,90
Nel 30 di Giugno 8,20
Nel 31 Luglio 6,90
19,00
Riporto 19,00
Nel 31 Agosto 8,10
Nel 30 Settembre 3,50
Nel 31 Ottobre “90
Nel 30 Novembre 12,40
Nel 31 Dicembre 17,70
Nel 31 Gennaio 11,40
Nel 29 Febbraio 7,20
Nel 31 Marzo 57,20
Nel 30 Aprile 6,80
Totale ducati Centoquarantaquattro e grana 20 Ducati 144,20
Occorrendo celebrarsi funerali pei Confratelli e consorelle che venissero a morire esso Signor Squeo deve intervenire e praticare quanto trovasi stabilito per lo anniversario del 2 Maggio corrispondendoglisi all’uopo grana 60 dal Reverendo Padre Sagrestano della Chiesa, come del pari intervenire In tutti I Tridui e le Novene che potranno ordinarsi dall’Eccellentissimo Governo, e praticare quanto è prescritto pel giorno 25 Maggio Sacro alla Santa Infanzia, corrispondendogli grana 30 per ciascun giorno dallo stesso Padre Sagrestano della Chiesa. Pe’ funerali dei Congiunti esso Signor Squeo converrà direttamente con le parti, da cui sarà esclusivamente soddisfatto, senza che l’Arciconfraternita e Monte vi entri per nulla. Esso Signor Squeo in caso di legittimo impedimento potrà farsi supplire da altro Maestro di egual merito dovendo però sempre restare a suo carico la spesa pel rimpiazzo, come tutte le Altre per le voci e più contrabassi di cui è stato di anzi parola, senza che l’Arciconfraternita e Monte debba per tanto interessarsi menomamente.
Resta in facoltà dell’Eccellentissimo Governo di sciogliersi dal presente contratto sempre e quando esso Signor Squeo ne darà motivo per la poco ricercatezza su chi dovrà sostituirlo nel suono, ovvero per la non buona esecuzione, e per la scelta delle voci per qualsiasi altra circostanza in cui la musica riuscisse cattiva, rimettendosi il Signor Squeo inappellabilmente al giudizio dello stesso Governo, nel quale caso esso Signor Squeo tre giorni prima del servizio susseguente sarà congedato col pagamento a costui fino all’ultimo servizio renduto, senza poter essere richiesto e tenuto ad altro. Essendo egli facoltato dello invito di buone voci ne’ suddetti servizi tra chi meglio potrà avere di buoni professori, resterà egli responsabile in faccia al Governo. Qualora poi da parte dell’Eccellentissimo Governo non trovasi alcune osservazioni al presente contratto, dovrà lo stesso continuare sino al termine del medesimo, ove poi dal predetto Eccellentissimo Governo, sarà sospesa alcuna funzione sopraccennate, o pure impedita, eseguirla nella Chiesa non avrà dritto a ritenere la rispettiva corrisponsione, purchè ne faccia avviso con anticipo di sei giorni almeno ad esso, o per mezzo del deputato della Chiesa, o Rettore o Sagrestano, onde dedursi dalla Razionalia la corrisponsione cui aveva dritto. Tutte le volte poi che costui mancasse d’intervenire o di farsi supplire come sopra, pagherà una multa di carlini 30 per ogni servizio cui mancherà meno I servizi del Venerdi di Passione sino al giorno di Pasqua di resurrezione il tutto inclusivamente e del giorno del Santo Natale per ognuna dei quali pagherà una multa di Ducati otto meno pure pei funerali per ognuno di quali pagherà la multa di carlini dodici.
Del presente contratto formato coll’approvazione del Cavaliere Canofilo Deputato di Sagrestia, se ne sono fatti due originali de’ quali uno è rimasto presso l’Amministrazione dell’Arciconfraternita e l’altra presso il Signor Squeo in seguito della sottoscrizione fattane dai Signori Cavalieri Pignatelli, Canofilo e Squeo.
Lorenzo Pignatelli Superiore
Giuseppe Canofilo Deputato
Michele Squeo
Nomina ai Maestri di Musica per le tre funzioni: Festa di San Giuseppe, Tre Ore di Agonia e due funerali di Donnarumma
Come abbiamo appreso dai contratti dei Maestri di Cappella per le tre funzioni principali dell’Arciconfraternita era facoltà dei Governatori scegliere I Maestri per dirigere la musica per la Festa di San Giuseppe, Tre Ore di Agonia e I due funerali di Donnarumma. Nell’Archivio Storico sono conservate le lettere per la nomina ad alcuni Maestri tra I più nominati a Napoli da parte del Governo ma anche richieste da parte dei Maestri di poter dirigire la musica per una delle suddette funzioni. I maestri non sono stabili ma vengono nominati di anno in anno. Dallo studio di alcuni documenti, figurano nomi come Mercadante e Parisi tra I maestri che hanno diretto la musica per I funeradi del Barone Donnarumma, in particolare quest’ultimo era maestro fisso per I funerali di settembre. Queste informazioni le ricaviamo da due documenti che riguardano il Maestro Francesco Ruggi. Il primo documento è una deliberazione della Congrega Generale del 26 Febbraio 1871. Convocata d’urgenza dal Signor De Mercato,incaricato dall’Eccellentissimo Governo a determinare le norme per la musica del Funerale Donnarumma, al quale aveva scritto il Maestro Ruggi eletto a dirigire la musica per il suddetto funerale. In questa lettera il Maestro Ruggi scrive che la Commissione dei Musicisti gli ha fatto presente che per il funerale dovrà avvalersi di quei professori adibiti quando veniva diretta dal fu Cavaliere Mercadante con il compenso stabilito dalla Commissione e che nel caso in cui non si volesse sottostare a quanto esposto lui si vedrebbe impossibilitato a soddisfare I comandi datigli dal Governo per la direzione della musica, tanto più che anche ai professori che erano intervenuti ai due ultimi funerali era stato imposto dalla Commissione a non impegnarsi. Lo stesso Ruggi interviene nella Sessione,esponendo precisamente quanto accaduto con gli artisti, che nel Febbraio 1870 inviarono un indirizzo di offese al Sodalizio e che per tal motivo erano stati esclusi dal Governo da tutti i servizi musicali dell’Arciconfraternita, i quali riunitisi poi in Commissione e Associazione intendevano essere adibiti per la musica del Funerale ai prezzi antichi e non a quelli ridotti l’anno precedente e senza chiedere scusa delle offese fatte. Inoltre gli artisti non adibiti vietano di intervenire al funerale a quei Professori coi quali per due volte il Maestro De Beaupuis aveva composto l’Orchestra nel 1870. Il Governo si dispiace che il Maestro Ruggi abbia accettato e presentato al Sodalizio questo ultimatum che appare come un’intimidazione che non sarebbe stata accolta perchè ne ledeva il decoro. Chiede quindi al Maestro di eseguire la musica del Paesiello con quei pochi strumenti anche di sola corda che riusciva a trovare tanto da formare un quartetto al quale aggiungere l’organo e usando tutta l’intera la parte vocale dell’Orchestra, ma il Ruggi si scioglie dall’incarico della direzione della musica perchè per il poco tempo a disposizione non gli è possibile una tale cosa. Il Governo decide che per tutelare il decoro del Sodalizio offeso dai Professori di Musica non può consentire alle pretese della Commissione e Associazione Musicale. Non potendo quindi trovare altro Maestro che in tre giorni riesca a comporre un’Orchestra per suonare la Musica di Paesiello si autorizza quindi il Governo ad eseguire per il Funerale una musica diversa. Da questo documenti ricaviamo anche un’altra informazione che poi troverà conferma in altri documenti, cioè per I funerali di Donnarumma venivano suonate anche musiche diverse da quella del Paesiello. Il secondo documento è invece una richiesta da parte del Maestro Ruggi al Governo affinchè questi gli affidasse la direzione annuale del funerale di Donnarumma per il mese di Settembre, tenendo presente in passato questo era affidato ad un Maestro fisso , il Parisi. Segue a questa richiesta, un’osservazione di Silvio Valente del 26 Febbraio 1889, la prima osservazione è sul Maesrtro Ruggi il quale ha diretto spesse volte il funerale in serttembre e sarebbe bene affidare la direzione di una musica esclusiva ad un maestro che ne sia estraneo. Inoltre avere un maestro fisso per determinate occasioni come è consuetudine delle altre non è contratrio agli usi dell’Arciconfraternita e anzi non sarebbe da negare in questo caso che riguarda il secondo funerale e non entrambi. La seconda osservazione è sulle volonta del Barone Donnarumma che come vuole alla direzione della musica un Professore che primeggi nella città, allo stesso modo vuole che siano scelte anche la musica e le voci. Conclude poi l’osservazione affermando che il Governo può accogliere la richiesta del Maestro Ruggi subordinandola però al fatto che la scelta della musica e delle voci avvenga dopo un confronto con i Deputati. Il Governo però rifiuta l’istanza del Maestro Ruggi per dirigere annualmente la musica per il funerale di Settembre, ma lo nomina direttore per il funerale che si terrà quell’anno a settembre. Il Maestro Francesco Ruggi dirigerà ancora la musica per il funerale di settembre degli anni 1891, 1893 e 1895. Negli anni 1896, 1898, 1899 e 1901 sarà scelto per dirigere le musiche per la Festa di San Giuseppe e le Tre ore di Agonia. Del Maestro Ruggi sono conservati in Archivio tre libretti di musica di una preghiera al Patriarca datati 15 dicembre 1888 di Landorf. Nel Gennaio 1886 il Governo nomina il maestro di Musica Giuseppe Nicoli per la direzione della musica nella chiesa del Gesù Nuovo in occasione delle Tre Ore di Agonia. Questi era già stato nominato nel Gennaio e Maggio 1881 per la direzione della musica in occasione della Messa di Requiem in suffraggio dell’anima del Barone Antonio Donnarumma. Dopo aver diretto la musica per il funerale del Barone Donnarumma, il Maestro Nicoli, il 26 giugno 1886, scrive a tal proposito al Governo dell’Arciconfraternita, definendo il funerale fasto dell’Arte Napoletana, la cui buona riuscita poggia su tre basi fondamentali: La direzione musicale, la scelta dei Professori d’Orchestra e Coro, e la Rinomanza dei principali cantanti cui affidare gli assoli. La direzione musicale: il maestro Nicoli si onora di essere stato scelto come direttore. La scelta dei Professori d’Orchestra e Coro: è sostenuta dall’essere formata l’Orchestra dalla parte più eletta di quella del San Carlo e lo stesso per il Coro. La rinomanza dei principali cantanti cui affidare gli assoli: quest’ultima è la più importante e presenta maggiori difficoltà. Ovvero, le voci principali, sostiene, di poter essere l’unico Maestro a garantire l’intervento di tre primari artisti del San Carlo essendo lui il direttore del Teatro. La sua proposta è quella di sopprimere lo sconcio cui si dà campo nell’esecuzione della Messa modificando a causa della mancanza di voci bianche la parte corale, e procurare, invece, un mezzo artistico per non far notare la mancanza oppure sostituire le voci bianche con quelle dei fanciulli; nonchè dietro le orme del Gran Mercadante, rinvigorire la parte strumentale di Paisiello adattandola alle esigenze del progresso fatte in un ramo simile dell’arte musicale senza però manomettere la creazione originale. Conclude la lettera proponendo al Governo di nominarlo Maestro Direttore stabile del suddetto funerale per poter così attuare proposte. Nicoli non viene nominato maestro stabile ma nel luglio 1887 incoraggiato dal ripetuto onore della Direzione dei due annui funerali per il Barone Donnarumma, alle quali fece seguito le manifestazioni delle piuù complete soddisfazioni per la splendida riuscita dell’esecuzione dei medesimi, scrive al Governo che nonostane le cure spese per il buon esito della Messa del Paesiello sente di non aver raggiunto altro intento se non quello di indovinarne l’interpretazione e ottenere un’inappuntabile esecuzione rispetto ad altri maestri ai quali veniva affidato l’incarico, eccetto il Parisi e il Mercadante. Il Nicoli è convinto che sia impossibile farne risplendere tutte le bellezze a causa di un insormontabile ostacolo e cioè la natura delle voci. Scrive il Nicoli, che nell’epoca in cui Paesiello dettava il suo capolavoro nei “sacri tempii” prendevano parte all’armonia vocale I Soprani e I Contralti e infatti quella partizione è tutta disposta a quattro parti e a due cori. Negli anni, invece, in cui è chiamato a dirigere Nicoli, non si dispone di quei mezzi e accade che la parte corale risulti informe, travisata e non resa. Nicoli per evitare uno sconcio, dopo un lungo studio ha fatto un lavoro che non alterando I concetti dell’Illustre Maestro li fa risplendere tutti e gustare pienamente. A seguito di questo lavoro propone al Governo che qualora volesse nominarlo Maestro fisso per la direzione dei Funerali lui si assumerebbe alcuni obblighi: far copiare tutte le parti necessarie per il su indicato lavoro, fare una prosa a proprie spese, far prendere parte all’esecuzione due artisti del San Carlo e in ultimo portare un economia di 100 L. annue sulla cifra che si corrisponde per I due funerali. Molto probabilmente nemmeno questa richiesta viene accolta, infatti in una lettera del 26 novembre 1887, Nicoli scrive al Governo di tener presente la promessa che gli era stata fatta, cioè di affidargli la Direzione del funerale del Marzo 1888. Ma il segretario nella sessione del 29 Novembre scrive che non è possibile provvedere a tale funerale. Nel gennaio 1888, infatti, il Governo sceglie il maestro Alfonso Buonomo per la direzione del funerale di Donnarumma nel mese di Marzo. Il maestro Buonomo dirigerà la musica anche per il funerale del 3 settembre 1894. Ritornando al maestro Nicoli, sarà nominato a dirigere la musica per I funerali di Donnarumma nel mese di Marzo negli anni 1891,1892 e 1893. Tra I maestri più nominati a Napoli in quel periodo fu scelto anche il maestro Paolo Serrao,direttore del Conservatorio di Napoli, per il funerale di settembre nel 1880 e per I funerali di marzo negli anni 1889, 1890,1893 e 1896. Il 31 marzo 1890 con una lettera indirizzata a Luigi Fiorilli, viene indicato alla nomina di Direttore d’Orchestra per il funerale di Donnarumma a settembre, il maestro Camillo de Nardis, professore di armonia e compunto del Real Conservatorio, professore nel Real Albergo dei Poveri e direttore d’orchestra del Teatro San Carlo, nominato anche direttore perpetuo delle musinche nella Congrega di San Ferdinando. Il Governo nomina il maestro De Nardis direttore per il funerale del 2 settembre di quell’anno. Nel settembre 1890 il maestro Camillo De Nardis scrive anche un Preludio sinfonico al Requiem di Paisiello proprio per l’Arciconfraternita di San Giuseppe de’ nudi, conservato nel fondo muiscale dell’Archivio Storico. Nel gennaio 1901 il Governo nomina il maestro De Nardis quale direttore per il funerale di Donnarumma nel mese di marzo. Segue una lettera del 23 febbraio nella quale il maestro avvisa il Governo di aver sostituito il De Lucia con il Signor Anselmi per il Res Tremendae, alla lettera è allegato un notamento degli artisti, nel quale è riportato un elenco di Tenori bassi: Giuseppe Anselmi (dal San Carlo), Giuseppe Godano, Giuseppe Hrismen, Luigi Cucci, Giacomo Goldi, Gennaro Spanò , Paolo Poggi. Comunica, inoltre, che ci sarà la novità della Cantoria con soprani e contralto, tenori e bassi. Una riforma, questa, che si rendeva necessaria per l’esecuzione della Messa del Paisiello, grazie alla quale si potrà sentire la messa così come era stata ideata e scritta dall’autore. De Nardis scrive ancora che questa nuova cantoria come impianto è costata fatica e denaro, ma in seguito volendosi seguitare colla medesima esecuzione io per la prima volta mi sono prefisso di attuare, costerà di meno e allora si potrà aggiungere altri professori coristi, anche per soddisfare le innumerevoli richieste dei suddetti. Dal San Carlo avremo oltre l’Anselmi anche il Goldoni, ma la cifra di 720 L. non sarà sufficiente per soddisfare tutti gli esecutori, per lo meno converrà aggiungere altre 50 L, aumento che il Governo approva. De Nardis dirigerà anche il funerale del marzo 1902 e nel 1904 anno in cui il Governo decide che per il funerale di Donnarumma la musica del Paesiello non si eseguisse a grande Orchesta ma con organo giusta riduzione fatta da De Nardis. Le tre funzioni sacre, la Festa di San Giuseppe, le Tre Ore di Agonia e I due funerali di Donnarumma sono state celebrare fino agli anni 40′ del 900, e nella direzione della musica si sono alternati molti Maestri: Salvatore Vinaccia, Vincenzo Lombardi, Carlo Sebastiani, Raffaele Punzone, Francesco Silipigni, Enrico Ranieri, Francesco Ruzzo, Rodolfo Morgigni, Federico Conte, Francesco Prisco, Gaetano Scognamiglio, Ferdinando Conti, Francesco Pacifico, Ernesto di Lorenzo, Angelo Liani al quale, prescelto nel 1901 per la Festa di San Giuseppe, viene chiesto di suonare le musiche del Parisi in uso nella Chiesa dei Gerolamini a grande Orchestra. Pasquale Tecchio, Pasquale Tinto, Giuseppe Prisco, Cirillo, Vincenzo Martucci, Costantino D’Agostino, Enrico Martucci, Umberto Mazzone, Gennaro Mele, Enrico Lanciano, Franco Pinzaconi, Raffaele Caravaglios Padre Salvatore Minieri, Franco Michele Napolitano, Antonio Aletta, Carmine Buonomo, Franco Patanè, Napoli Gennaro, Giuseppe Rampetti, Giacomo Torio. In alcune occasioni l’Arciconfraternita e Monte dell’opera di vestire I nudi diede in prestisto la musica del Paisiello. Il 10 marzo 1890 le carte di musica di Paisiello vengono consegnate dietro richiesta del Sindaco, per la messa funebre che si celebra quel giorno nella chiesa di San Lorenzo Maggiore in suffraggio di Sua Altezza Reale il Duca di Aosta. Il 20 ottobre 1895 il Sindaco in occasione della Messa solenne che il Municipio farà celebrare il 2 novembre sul cimitero di Poggioreale per la Commemorazione dei Defunti vorrebbe eseguire la Messa originale di Paisiello e quindi chiede all’Arciconfraternita la consegna della partitura al maestro Carlo De Simone.
L’ Arciconfraternita e Monte dell’Opera di vestire I Nudi e Il Real Collegio di Musica
Il Real Conservatorio di Musica dichiarato reale nel 1807 da Giuseppe Napoleone e denominato Reale Conservatorio di Musica di San Pietro a Majella nel 1826 da Francesco I che ne ordinò il trasferimento nella sede attuale in via San Pietro a Majella, si configura come l’unificazione di altre quattro istituzioni rappresentative della realtà caritatevole-assistenziale e del panorama musicale di Napoli. Si tratta cioè dei quattro conservatori: Santa Maria di Loreto, Pietà dei Turchini, Sant’Onofrio a Capuana e I Poveri di Gesù Cristo, nati come orfanotrofi e nei quali s’insegnava catechismo e canto. Come abbiamo precedentemente visto molti esponenti del Real Conservatorio hanno diretto la musica in occasione delle funzioni dell’Arciconfraternita e Monte dell’Opera di Vestire I Nudi. Ma grazie ad altri documenti conservati nell’Archivio Storico della Fondazione sappiamo che negli anni dal 1836 al 1842, per la festa del Glorioso San Giuseppe, l’Arciconfraternita chiedeva al Real Collegio di Musica 30 alunni affinchè eseguissero la musica per la suddetta festa. Inoltre, sempre per la festa del Santo Patrono, è conservato un invito diretto a sua eccellenza il Duca D’Ascoli Somigliere maggiore di Sua Maesta, nel quale si prega Sua Maestà il Re e la famiglia Reale ad intervenire in occasione della suddetta festività e lo si prega infine di ottenere la consueta udienza.
La figura dell’avvisatore di Musica nell’Arciconfraternita e Monte dell’Opera di Vestire
Dai documenti conservati nell’Archivio Storico della Fondazione San Giuseppe dell’Opera di vestire I nudi emerge una figura quella dell’avvisatore di musica. Nel 1892 fu nominato per questo ruolo Federico Buonocore, per le musiche dei funerali di Donnarumma e ricoprì questa carica per molto tempo, almeno fino al 1899 da come si può rilevare dai documenti, anno in cui viene nominato avvisatore di musica ordinario per tutti I servizi di musica che si sarebbero svolti nella Real Arciconfraternita . L’avvisatore di musica doveva fare in modo che tutti I professori scelti dal maestro che dirigeva il funerale presenziassero la funzione e suonassero la musica. Come possiamo leggere in una lettera che Federico Buonocore invia al Governo nella quale chiede di essere nominato avvisatore ordinario di tutti I servizi musicali, considerando gli anni in cui aveva ricoperto il ruolo di avvisatore di musica. Ma soprattutto sottolineando che nel periodo in cui I fabbricati lasciati da Donnarumma erano in riparazione e quindi si dovette economizzare sul funerale allora diretto da Donadio, lui fece di tutto affinchè nessun professore mancasse alla solita musica. Inoltre, altro compito dell’avvisatore di musica era quello di pagare I professori dopo aver ricevuto il pagamenti dal direttore del funerale.
La musica di Paisiello e il Motu Proprio di Papa Pio X
Il 4 agosto 1903 papa Pio X salì sul soglio pontificio dopo cinque anni dalla nomina di Direttore della Cappella Sistina. Grazie all’aiuto di Angelo de Santi e Lorenzo Perosi continuò il suo progetto sulla riforma della Musica Sacra. Il 22 novembre 1903 promulgò il Motu Proprio: Tra le Sollecitudini segnando così il definitivo abbandono dell’utilizzo di musiche non appropriate durante le funzioni religiose e all’affermazione del canto liturgico. I principi del Motu Proprio hanno regolato la musica nelle cappelle musicali, nei seminari, negli istituti religiosi, nelle corali parrocchiali e nella partecipazione dei fedeli fino al Concilio Vaticano II. I principi generali del Motu Proprio esordivano dichiarando la Musica Sacra parte integrande della liturgia solenne, mezzo attraverso il quale I fedeli siano più predisposti alla devozione e ad accogliere I frutti della grazia. Per questo motivo la musica doveva possedere santità, bontà nelle forme e universalità. Tutte qualità queste che si riscontravano nel Canto Gregoriano modello supremo di musica sacra. La musica di Paisiello per il funerale di Donnarumma entrava in contrasto con quelle che erano le regole emanate dal Vaticano. Nonostante fosse stata eseguita fino al 1907, da quest’anno in poi l’Arciconfraternita necessita dell’autorizzazzione dell’Autorità ecclesiastica per l’esecuzione della musica del Paisiello. Infatti, in quel periodo l’Arciconfraternita nominando Ernesto di Lorenzo e Carlo Sebastiani per la direzione dei Funerali di Donnarumma che si terranno nel 1908, chiede loro in una lettera del 7 ottobre 1907 di esegure la messa breve di Lorenzo Penati in sostituzione della musica della messa del Paesiello estremamente lunga; in un sollecito del 7 ottobre 1907 a Carlo Sebastiani gli viene chiesto se vuole eseguire la messa funebre da lui composta in luogo di quella del Parisi e infine, in una lettera del 15 ottobre 1907 di Ernesto di Lorenzo, questi accetta di eseguire la messa corale del Parisi alla Palestrina. Infatti dal novembre 1906 al settembre 1907 furono inviate delle lettere dall’Arciconfraternit a Sua Eminenza peroprio per sciogliere ogmi dubbio sull’esecuzione della musica del Paisiello per I funerali di Donnarumma come da lui richiesto anche perchè nella chiesa di San Ferdinando si suonava ancora la musica dello Staleat del Pergolesi.
Di seguito riporto la corrispondenza tra l’Arciconfraternita e la Sede Vescovile del settembre 1907.
N.267 Napoli Settembre 1907
Eminenza Reverendissima
Con precedente mia nota in data 17 novembre 1906 N°387, ricordata nell’ultima testè inviata in data 12 Luglio 1907 N° 204 avevo l’onore di chiedere all’Eminenza Vostra Reverendissima la risoluzione di un dubbio circa la Messa funebre musicata dal Paesiello che due volte ogni anno si esegue nella nostra Chiesa. E poichè nessuna risoluzione è giunta in questa segreteria, fino ad oggi, a nome del Governo di questa Arciconfraternita il sottoscritto Confratello Censore, che ha per suo stretto dovere di coscienza la sorveglianza degli oneri di culto e patrimoniali ritorna fiducioso ad implorare dalla cortesia di Vostra Eminenza la decisione formale su quanto segue a fini di evitare possibili dispiacere in momenti difficili quando si cerca in tutto e per tutto suscitare scandali per ottenere l’intervento della Santa Sede. Con Testamento del 7 novembre 1829 per Notar Nicola Maddalena il confratello Barone Don Antonio Donnarumma istituiva erede del suo patrimonio di circa L. 28000 di rendita la Reale Arciconfraternita di San Giuseppe dei nudi imponendo alla stessa l’obbligo di far celebrare ogni anno due funerali nel 1 semidoppio di marzo e nel 1 semidoppio di settembre con massima pompa di sacre funzioni e con la esecuzione della Musica del Paesiello da eseguirsi dai primi artisti disponibili nella città e diretta dal primo direttore d’orchestra che si trovasse, anche di passaggio, in Napoli. Imponeva come secondo onere la celebrazione di 10 messe annue e come 3° onere il conferimento di 6 dolaggi annui di L. 212,50 ognuno e poscia conchiudeva che , il dippiù della sua eredità fosse data in sussidio a gentiluomini poveri con numerosa famiglia. La volontà del testatore si manifestava chiara in quanto chè la maggior erogazione delle rendite e senza alcun risparmio, la voleva per I due grandi funerali; e l’Arciconfraternita ha sempre scrupolosamente eseguito tutti gli oneri imposti.
Senonchè col Motu Proprio di Sua Santità del 22 novembre 1903 seguito dalla notificazione di Vostra Eminenza sulla musica sacra, la Messa funebre del Paisiello trovasi in perfetta opposizione con le norme indicate dal Sommo Pontefice. Questa musica risente della sruttura convenzionale del passato secolo e sebbene di stile classico pure assieme ai corali maestosi vi sono continuati pezzi a solo preceduti da preludi e seguiti da interludii: tali a solo vengono spesso ripetuti posposizione di parole causa la struttura del canto e della musica. Contrariamente a quanto ora si ordina questa musica non serve alla sacra cerimonia ma è la cerimonia sacra che serve alla musica. Difatti l’introito ed il Kirie hanno la durata di oltre 15 minuti ed il Graduale e Seguenza importa la durata di circa un’ora.
Senza entrare nel merito e nella critica del capolavoro del Paesiello il Governo del Sodalizio domanda a mezzo mio a Vostra Eminenza se possa cambiare la volontà del testatore in omaggio alle nuove leggi facendo celebrare I due funerali con musica corale ad organo e con istrumenti a corda, invertendo in sussidi le somme che naturalmente verrebbero a risparmiarsi poi che al parere del sottoscritto la musica del Paesiello è in perfetta opposizione al Capo 2°,3° e 4° del cennato Motu Proprio.
Il quale non appena pubblicato venne portato a conoscenza della Congrega generale che votò unanimamente per la sospensione della Musica di Paesiello; ma poichè nella Congrega di San Ferdinando si continuò e si continua ad eseguire la musica dello Staleat del Pergolesi che anche obbliga I ministri sacri a star sospesi dopo l’epistola per oltre un’ora, si credette che tutte le musiche classiche teatrali che fossero potessero eseguirsi nonostante il Motu Proprio e la notificazione.
La costante e secolare tradizione dell’Arciconfraternita sempre ossequente alla volontà del suo Pastore e la speciale protezione sempre accordata dall’Eminenza Vostra Reverendissima fanno sperare la risoluzione del quesito che da mesi si aspetta , a calma e quiete della coscienza del sottoscritto e dei suoi successori, lieto se l’esempio dato da questa Arciconfraternita possa essere di norma e legge a tutte le Chiese di Napoli che ancora delle lunghe musiche teatrali proibite del Motu Proprio di Pio X.
E prostato al bacio della Sacra
Porpora all’onore d’essere
all’Eminenza Vostra Reverendissima
umilissimo e devotissimo servitore
Salvatore De Ciutiis
Lettera di risposta della Segreteria del Cardinale Arcivescovo di Napoli.
N.174 Napoli 14 Settembre 1907
In riscontro della reverita lettera della Signoria Vostra Illustrissima in data del 5 volgente n.267 riguardando la disposizione testamentaria del Signor Donnarumma pei due funerali in cotesta Real Arciconfraternita con la musica del Paesiello, Sua Eminenza Reverendissima, nella considerazione che la volontà del pio testatore va interpretata con le disposizioni del Santo Padre circa la Musica Sacra le quali fanno legge per tutta la chiesa e per I fedeli che vi appartengono, consente pienamente che I funerali disposti dal Signor Donnarumma si celebrino con la Musica a norma del Motu Proprio del regnante Pontefice Pio X e la relativa notificazione dell’Eminenza Sua .
Tanto mi ordina l’Eminenza Sua di comunicare alla Signoria Vostra ed io professo dell’occasione di ossequiarla rispettosamente.
Il Segretario
di Lalla
Illustrissimo
Signor Conte Salvatore de Ciutiis
Confratello Censore dell’Arciconfraternita
di San Giuseppe dell’Opera di vestire I nudi
Napoli
Bibliografia
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Fonti
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ASGN, Conclusioni, Libro I
ASGN, Conclusioni, Libro II
ASGN,Conclusioni della Congrega Generale