L’Evoluzione dei dispositivi musicali dal fonografo a Spotify
21/06/2024 Mostra in occasione della Festa della Musica
La Festa della musica (dal francese Fête de la Musique) è un evento musicale che si tiene il 21 giugno di ogni anno per celebrare il solstizio d’estate in più di 120 nazioni in tutto il mondo. Nasce nel 1982 grazie all’iniziativa del Ministero della cultura francese come segno di una nuova politica musicale nel paese, alla luce di uno studio da cui risultava che “i francesi possedevano più di quattro milioni di strumenti musicali”, spesso non utilizzati, che rischiavano di finire nei cassonetti della spazzatura. Maurice Fleuret, critico musicale e neo Direttore della musica e della Danza al Ministero della cultura francese guidato da Jack Lang, decise di creare una festa gratuita, aperta a tutte le musiche (senza gerarchia di generi o di pratiche) e a tutti i francesi, incoraggiando chiunque a scendere per strada e suonare con i propri strumenti oppure cantare, senza limiti di sorta. Così, la prima Festa della musica ebbe luogo il 21 giugno 1982, invitando tutti i musicisti, amatori e professionisti, a prendere il loro strumento e suonare per mezz’ora, dalle 20.30 alle 21.00, in qualsiasi luogo pubblico; con lo slogan “La musica dappertutto, concerti in nessun luogo”. In Italia, nei primi anni novanta alcune città iniziarono ad interessarsi della manifestazione. Nel 1995 Roma e Napoli, firmatari della Carta di Budapest, in contatto con la ADCEP, iniziarono un percorso comune di coordinamento europeo della manifestazione. Negli anni successivi aderirono altre città come Senigallia, Arco, Lanuvio, Brescia e tante altre. Scenario principale della Festa della musica è sempre stato la città, ma si svolge anche in ospedali e carceri, e nei luoghi del disagio sociale dove la musica compie pienamente la sua funzione di integrazione e coesione sociale. Inoltre in quel giorno il Ministero della cultura apre alla Festa i luoghi d’arte e storici consentendo, attraverso la musica, di diffondere la conoscenza del vasto patrimonio culturale italiano. Anche quest anno in occasione della Festa della Musica l’Associazione Amici degli Archivi onlus organizza una mostra dal titolo “L’evoluzione dei dispositivi musicali dal fonografo a spotify”. Iniziando dal fonografo dal fondo Fusco, che possiamo definire pezzo forte dell’intera mostra. Il fonografo fu progettato da Thomas Alva Edison verso il 1877, il primo schizzo apparso sui diari di Edison risale al 12 agosto 1877 eil 6 dicembre dello stesso anno ne diede dimostrazione ai propri collaboratori. Si trattava di un oggetto costituito da un rullo di ottone (cilindro fonografico) di circa 10 cm di diametro e di lunghezza, sostenuto da un asse filettato. Sul cilindro era tracciato un solco a spirale di 2,5 mm di larghezza e la superficie del cilindro era ricoperta da un foglio di stagnola. Durante la registrazione, il cilindro ruotava e la stagnola veniva sfiorata dalla puntina collegata alla membrana vibrante. La puntina, seguendo le oscillazioni della membrana, incideva una traccia profonda nella stagnola che, tesa sopra al solco, poteva cedere sotto la pressione. Per la riproduzione, il processo sarebbe stato inverso, con l’unica differenza che in questo caso veniva utilizzata una seconda membrana, molto più elastica, posta all’altra estremità dell’apparecchio. Il solco nella stagnola con le sue variazioni di profondità, faceva vibrare la membrana restituendo il suono registrato. Il funzionamento era quindi alternativamente di registratore o riproduttore. La prima canzone incisa su un fonografo fu Mary had a little lamb, canticchiata da Edison mentre girava la manovella che metteva in moto il sistema. Edison ottenne il brevetto il 19 febbraio 1878 e fondò Edison Speaking Phonograph Company. In realtà quando Edison progettò il fonografo, lo fece non tanto per registrare della musica, mondo a lui sconosciuto; ma per gli uffici e quindi per la dettatura di lettere o per la creazione di libri per non vedenti. Infatti, in attesa di migliorare la qualità della registrazione affinché questa potesse essere realmente utile per gli uffici, i fonografi furono installati nelle fiere di paese e nei luna park e messi a disposizione di un pubblico che avrebbe potuto farlo funzionare con dei gettoni. Si cominciò così a sfruttare la curiosità creata dalla novità e cominciare a diffondere una certa conoscenza delle possibilità della nuova invenzione. Nel 1880 Chichester Bell e Summer Tainter perfezionarono l’idea di Edison del fonografo progettando il grafofono, dove al posto del foglio di stagnola c’era uno strato di cera. Grazie all’utilizzo di un braccio snodabile che riduceva la pressione della puntina sulla cera il solco aveva una larghezza di 0,7 millesimi di millimetro, quindi il passo dell’incisione si riduceva a 0,16 mm, aumentando la durata della registrazione fino ad oltre i 2 minuti. Successivamente Emile Berliner pensò di utilizzare un disco al posto del cilindro in cui la puntina invece di oscillare verso l’alto e il basso, oscilla a destra e a sinistra. Tale invenzione venne chiamata Grammofono e il brevetto venne ottenuto da Berliner nel novembre 1887. Con l’incisione laterale si evitava che la forza di gravità smorzasse le oscillazioni della puntina e ciò garantiva una migliore qualità di riproduzione; d’altro canto il disco doveva avere una velocità angolare costante per funzionare, e di conseguenza la velocità lineare doveva variare nel tempo durante la registrazione e la riproduzione. Questo impediva la corretta riproduzione delle frequenze alte, che necessitavano di un’elevata velocità di oscillazione della puntina, impossibile al centro data la ridotta velocità lineare questo problema però era compensato dal fatto che il disco fonografico poteva essere riprodotto in più copie molto più semplicemente che i cilindri di Edison. Nel 1893, Edison si rese conto che il grammofono era molto più venduto del fonografo e che quest’ultimo non riusciva ad inserirsi negli uffici per i quali era stato pensato per queste ragioni iniziò a vendere cilindri pre-incisi per l’ascolto in casa di brani musicali. Nel 1889 l’Industructible Cylinder Record inventa un cilindro di grande resistenza meccanica. Poi fu adottata una tromba per l’ascolto collettivo. Nel 1908 arrivò il cilindro “Amberol”, fatto con una mescola di celluloide e prodotti fenolici, che permetteva di ridurre il passo del solco e quindi aumentare la durata dell’incisione. Nel 1912 arrivò un ulteriore miglioramento con una puntina di diamante che consentiva una qualità del suono superiore a quella del disco. Una delle rivoluzioni ad impatto tecnologico e sociale fu l’utilizzo del vinile, materiale utilizzato nella seconda metà del XX secolo per la realizzazione dei dischi. È un’innovazione che ha spinto la musica a diventare un hobby privato diffuso e alla portata di tutti. Introdotto nel 1948 negli Stati Uniti, il disco in vinile a 33 giri è il neonato dell’evoluzione del suo antenato in gommalacca a 78 giri. Conservati in Associazione ed esposti in mostra oltre ai 78 giri ad una faccia, vi sono dischi le cui etichette sono impreziosite di ritratti dell’esecutore e paesaggi napoletani. Questo è l’esempio del disco dal titolo Americomania dell’autore Fragna, su cui vi sono foto di paesaggi napoletani della zona Mergellina e Posillipo, edito della Phonotype Record. Della stessa casa discografica è un 78 giri in cui il lato A con titolo ‘A canzone ‘e tutt’ ‘o munno, eseguito da Salvatore Papaccio ed edito dalla Klarophone Record C° e sulla quale vi è una stampa a colori del Vesuvio. E anche il 78 giri intitolato Quando l’amore muore di Boston, con una sirena adagiata sull’etichetta. Ancora La leggenda del Piave. di E.A. Mario, uno dei poeti più proficui del secolo passato, egli compose circa duemila canzoni, per alcune anche la musica, con soggetti che in alcuni casi si rifacevano alla cronaca. vi è raffigurato il golfo con sirene e decorazioni floreali. Negli anni 50 si impone il giradischi come status symbol di una generazione che vuole lasciarsi alle spalle la guerra e godersi il boom del nuovo decennio. Nasce poi il mangiadischi ovvero un giradischi portatile a batteria per ascoltare i 45 giri in auto e un po’ ovunque. È così che la musica esce dalle case per iniziare ad invadere anche gli spazi extra domestici. Negli anni ’60 e ’70 si diffonde lo Stereo8, un dispositivo per la registrazione audio su nastro magnetico, che si diffuse come materiale da ascoltare nelle autoradio. In Italia lo Stereo8 cominciò a diffondersi a partire dal 1967, promosso dal produttore italiano di apparecchi radio-TV Voxson, che lanciò una gamma di autoradio dotate di lettore denominata “Sonar”. Tuttavia, subì subito una forte concorrenza della musicassetta e fu definitivamente abbandonato nel 1983. Per ascoltare le musicassette veniva utilizzato il mangianastri, che permetteva di ascoltare la musica ma anche registrarla. Inizia cosi l’era dei mixtape, infatti il mangianastri dava la possibilità di registrare le canzoni alla radio e creare delle compilation personalizzate. Negli anni ’80, il dispositivo per ascoltare musica che ha permesso alla musicassetta di superare le vendite del vinile è stato proprio il walkman. Poco capito e non accettato all’inizio, il walkman è stato uno dei prodotti dell’azienda Sony più venduti, con ben 400 milioni di pezzi. Per questo motivo, ha rivoluzionato per sempre il modo di ascoltare la musica. In mostra alcune musicassette dei The Cure, un gruppo musicale post punk britannico nato nel 1976 in piena esplosione new wave. La sua formazione è variata più o meno regolarmente nel corso degli anni, comprendendo da un minimo di due fino a un massimo di sei membri. Il gruppo raggiunse l’apice del successo tra la metà e la fine degli anni ottanta (soprattutto con i singoli Close to Me e Lullaby); tuttavia l’anima primaria e fondante del gruppo, che ad ogni concerto trova sempre uno spazio speciale, quasi sacro, deriva dal periodo cupo dei primi anni ottanta, la cosiddetta fase gotica, descritta più avanti. Brani come “A Forest”, “One Hundred Years” o “Play for Today” ottengono sempre una grande partecipazione del pubblico. La costante del complesso è Robert Smith, suo fondatore e presente in tutte le formazioni nel corso dei decenni di attività. Nel 1982 nasce il Compact Disc, conosciuto poi come CD. In realtà il nasce già nel 1979 dalla collaborazione di Philips e Sony con l’obiettivo di creare qualcosa di piccolo e sottile capace di contenere 74 minuti di audio, tuttavia solo dieci anni dopo i CD si imposero come standard per ascoltare la musica. Il primo lettore CD portatile fu introdotto da Sony al prezzo di 200 dollari. Con il tempo il CD divenne il dispositivo musicale per l’intrattenimento domestico e il suo prezzo calava. In mostra il CD dei WHALE, un gruppo musicale svedese attivo negli anni ’90; Falco, nome d’arte di Johann Hölzel (Vienna, 19 febbraio 1957 – San Felipe de Puerto Plata, 6 febbraio 1998), è stato un cantante e musicista austriaco. Le sue canzoni più note, che hanno anche raggiunto i vertici delle classifiche di vari paesi, sono Rock Me Amadeus, Der Kommissar e Jeanny; New trolls un gruppo musicale italiano costituitosi nel 1967 e attivo fino al 1998. Nel corso della loro carriera il gruppo è passato dal beat al rock progressivo (fra le loro opere si trovano alcune delle pietre miliari del genere, come Concerto grosso per i New Trolls)[1] e poi al pop rock alla fine degli anni settanta, pur mantenendo alcune delle caratteristiche distintive del rock progressivo come gli arrangiamenti elaborati, il virtuosismo tecnico delle esecuzioni e i cantati polifonici molto strutturati; Peppino di Capri, pseudonimo di Giuseppe Faiella (Capri, 27 luglio 1939), è un cantante, pianista e attore italiano. Ha al suo attivo una vittoria al Festival della Canzone Napoletana (nel 1970, con la canzone Me chiamme ammore) e due al Festival di Sanremo (1973 con Un grande amore e niente più e nel 1976 con Non lo faccio più). Tra i suoi più grandi successi anche Champagne, E mo e mo, Roberta, Let’s Twist Again e St. Tropez twist. Di Peppino di Capri, esponiamo anche un articolo di giornale, de Il Mattino del conservato nel fondo Musicale per la rubrica “ una canzone una storia”, del 6 maggio 2007 si parla della canzone interamente in napoletano presentata al festival di Sanremo del 1985 da Peppino di Capri, intitolata “ E mo e mo”. Dagli anni ’90 in poi, la strada che la musica percorre è quella del digitale in maniera definitiva. In questo quadro cambiano anche i dispositivi musicali per riprodurla. Il Moving Picture Expert Group-1/2 Audio Layer 3, meglio conosciuto come l’MP3 è la sigla di un algoritmo ed è la codifica di un file audio compresso, conosciuto da tutti come formato .mp3. Questo algoritmo è stato sviluppato dal gruppo MPEG, ossia il Moving Picture Experts Group, ovvero un comitato tecnico formato dalle organizzazioni internazionali ISO e IEC. Venne creato con lo scopo di definire standard la rappresentazione in forma digitale di audio, video e altre tipologie di contenuti multimediali, in modo da soddisfare un’ampia varietà di applicazioni. Tra queste vi è l’estensione per riprodurre brani musicali, in grado di dare un taglio netto alla quantità di dati richiesti per memorizzare un suono. Inoltre, mantiene una riproduzione fedele del file originale e non compresso. Il primo lettore Mp3 fu rilasciato nel 1995 e si chiamava Winplay3. Con l’aumentare della popolarità degli Mp3 negli anni, alcuni siti web offrivano gratuitamente migliaia di MP3 creati da artisti indipendenti. Le piccole dimensioni dei file MP3 consentivano la condivisione di file peer-to-peer di musica estratta da CD, che in precedenza sarebbe stata quasi impossibile. Oggi il supporto fisico non è più legato alla musica, questa è diventata un oggetto multimediale come pc, smartphone o tablet. Anche se ancora utlizzati Mp3 e CD, oramai le nuove generazioni ascoltano la musica in streaming. Cioè non si ha più la copia fisica della canzone ma la si ascolta attraverso la connessione internet, grazie alla quale si può ascoltare la musica dai maggiori distributori di musica liquida, come YouTube e Spotify. Youtube che permette di ascoltare musica ma guardare anche video è la fonte principale utilizzata da milioni di utenti per l’ascolto di musica gratuita con una semplice ricerca nella libreria e negli ultimi anni si sta facendo strada anche una versione Premium. Nel 2008 invece nasce Spotify, altrettanto popolare, che offre streaming musicale ondemand, si può utilizzare nella versione gratuita ma anche a pagamento. La musica può essere visualizzata per artista, album, genere o etichetta. Il successo di queste due piattaforme è dovuta al fatto che possono essere collegati essere collegati al proprio account social, condividendo così sul proprio profilo la musica che si sta ascoltando. Indubbiamente, il mondo della musica ha subito una rivoluzione ed evoluzione dei dispositivi musicali, dai supporti fisici all’mp3 arrivando all’ascolto in streaming, ma negli ultimi anni grazie a questo amore ritrovato per il vintage diventata una vera e propria moda, sono ritornati di moda giradischi e vinile. Proprio per il loro ultimo concerto Amici per Sempre 2023 i Pooh hanno prodotto in serie limitata dei vinili della scaletta dei loro concerti.
Festa della MusicaMostra 21/06/2024
Musica in viaggio: dal fonografo allo streaming
- Associazione Amici degli Archivi Onlus – Fondo Fusco
Fonografo- Edison Triumph Phonograph - Associazione Amici degli Archivi onlus – Archivio Musicale
Avviso pubblicitario della Società Nazionale del Grammofono per la promozione e i dischi del baritono Titta Ruffo. Milano, 1914. - Associazione Amici degli Archivi onlus – Archivio Musicale
Fiore-Valente, Canzone ‘e tutt’ ‘o munno, Klarophone Record C°, tenore Salvatore Papaccio.78 giri con stampa a colori raffigurante il Vesuvio Napoli – New York, s.d. ma1920. - Associazione Amici degli Archivi onlus – Archivio Musicale
Boston, Quando l’amor muore, Società Fonografica Napoletana, Orchestra Sirena. 78 giri con stampa raffigurante il Vesuvio e sirene. Napoli, 1908.
- Associazione Amici degli Archivi onlus – Archivio Musicale
Remo Remi, Cuor di neve, Phonotype Record, Tango Milonga con Orchestra. 78 giri con foto in b/n raffigurante il golfo di Napoli Napoli, s.d. ma1920. - Associazione Amici degli Archivi onlus – Archivio Musicale
E.A. Mario, La leggenda del Piave, Phonotype Record, tenore Salvatore Papaccio. 78 giri con foto in b/n raffigurante l’esecutore. Napoli, s.d. 1919-20 - Associazione Amici degli Archivi onlus – Archivio Musicale
s.a., Festa in famiglia, Phonotype Record, Roberto Ciaramella. 78 giri con foto in b/n raffigurante l’esecutore. Napoli, s.d. ma1920. - Associazione Amici degli Archivi Onlus – Archivio Musicale
MP Man CD Radio Cassette Recorder CSD-8 - Associazione Amici degli Archivi Onlus – Archivio Musicale
The Cure Two Albums on one cassette- FAITH/CARNAGE VISORS- 1981 Elektra/Asylum Records - Associazione Amici degli Archivi Onlus – Archivio Musicale
Special double cassette Concert the cure live and curiosity cure anomalies 1977-1984- 1984 Fiction Records - Associazione Amici degli Archivi Onlus – Archivio Music
Concerto Grosso per i new trolls- Fonit Cetra - Associazione Amici degli Archivi Onlus – Archivio Musicale
Falco The Hit-Singles- 1998 Warner music - Associazione Amici degli Archivi Onlus – Archivio Musicale
Whale- All Disco Dance Must End In Broken Bones- 1998 Virgin Records - Associazione Amici degli Archivi Onlus – Archivio Musicale
Ivano Esposito- Estemporanea - Associazione Amici degli Archivi Onlus – Archivio Musicale
Peppino di Capri- Stanotte Nun Durmi, Napoli by night- 2000 Hobby&Work - Associazione Amici degli Archivi Onlus – Archivio Musicale
Peppino di Capri- Guardando il cielo, Volano i pensieri- 2000 Hobby&Work - Associazione Amici degli Archivi Onlus – Archivio Musicale
Gargano Pietro, Peppino Di Capri a Sanremo ambasciatore del dialetto, Napoli, Il Mattino, 2007 Articolo de Il Mattino per la rubrica “Una canzone una storia”, domenica 6 maggio 2007, pag. 51. Il vincitore di due Festival nel 1985 presentò “E mo e mo” in napoletano. Versi della canzone Faiella-Depsa-Fasano.