FILI DI STORIA LE DONNE TRA POTERE, CULTURA E RESISTENZA NEL MEZZOGIORNO

Introduzione

La mostra “Fili di Storia. Le donne tra potere, cultura e resistenza nel Mezzogiorno” nasce con l’intento di ricostruire e valorizzare il contributo femminile nella storia meridionale attraverso una prospettiva che abbraccia politica, educazione, lavoro e società. L’esposizione si propone di mettere in luce il ruolo delle donne nel Mezzogiorno, spesso trascurato dalla narrazione storica ufficiale, evidenziando il loro impegno nel mondo della cultura, della politica e delle lotte per i diritti. La mostra raccoglie documenti storici, testimonianze e opere che raccontano la storia di donne protagoniste, dalla nobiltà alla classe operaia, passando per le intellettuali e le rivoluzionarie.

Donne e potere: dalle regine alle rivoluzionarie

La storia del Mezzogiorno è costellata di figure femminili che hanno avuto un impatto significativo sul corso degli eventi. Il libro Regine. Spose bambine, eroine e sante dall’Europa alla corte di Napoli di Nadia Verdile racconta le vite di dieci regine che hanno contribuito alla costruzione del Regno di Napoli e delle Due Sicilie. Tra queste spicca la figura di Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, moglie di Ferdinando IV, che esercitò una forte influenza politica e culturale nel regno. Il Carteggio di Maria Carolina con Lady Emma Hamilton offre una testimonianza diretta del suo ruolo strategico nelle alleanze internazionali e della sua lotta contro la Rivoluzione Francese.

Un altro esempio di resistenza femminile è rappresentato da Eleonora de Fonseca Pimentel, intellettuale e giornalista, protagonista della Rivoluzione Napoletana del 1799. Il libro Eleonora e le altre di Pietro Gargano mette in luce la sua figura e quella di altre donne che lottarono per la Repubblica Partenopea, pagando con la vita il loro impegno politico.

Cultura e istruzione: l’emancipazione attraverso il sapere

Nel XIX secolo l’istruzione femminile nel Mezzogiorno fu spesso subordinata a rigide regole sociali e religiose. L’opera Educazione ed istruzione femminile nel Napoletano (1815-1821) di Giuseppe Scellini analizza il contesto educativo del Regno delle Due Sicilie, evidenziando come l’istruzione delle donne fosse limitata e orientata al mantenimento dei ruoli tradizionali. Tuttavia, alcune donne iniziarono a emergere come promotrici di un’educazione più ampia e moderna, anticipando le battaglie per i diritti civili del XX secolo.

Un altro esempio di donne che contribuirono alla cultura e alla scienza è quello delle MulieresSalernitanae, mediche della Scuola Medica Salernitana. Trotula e le donne salernitane, tratto da Storia documentata della Scuola Medica Salernitana di Salvatore De Renzi, racconta la storia di Trotula de Ruggiero, una delle prime ginecologhe d’Europa, che con i suoi studi rivoluzionò la medicina medievale, in particolare nel campo della salute femminile.

Donne e lavoro: tra sfruttamento e lotte sociali

L’industria tessile nel Mezzogiorno ha visto un’importante presenza femminile, spesso in condizioni di sfruttamento. Il regolamento sul lavoro delle tessitrici e dei sottomaestri di Angri del marzo 1896 documenta le difficili condizioni delle operaie tessili, con orari massacranti e sanzioni severe. Questi documenti, insieme all’analisi storica presente in Industria e cultura industriale nella storia del Mezzogiorno Contemporaneo, permettono di comprendere la realtà lavorativa delle donne e il loro ruolo nella crescita economica del Sud Italia.

Lotte per i diritti: il femminismo e la stampa

Il primo ’900 vide la nascita di movimenti femminili che rivendicavano pari diritti. Le riviste Cordelia e Giornale delle donne, analizzate nella sezione sulla stampa femminile, offrono uno spaccato del dibattito sulle occupazioni femminili, il suffragio e l’istruzione. Articoli come Le occupazioni della signorina moderna o Antifemminismo scolastico dimostrano il contrasto tra conservatorismo e progresso nel dibattito sulla condizione femminile.

Conclusioni

Attraverso documenti, libri e testimonianze, la mostra Fili di Storia restituisce un quadro complesso e articolato della presenza femminile nella storia del Mezzogiorno. Le donne hanno operato in ambiti diversi, dalla politica alla cultura, dall’industria alla medicina, spesso sfidando ostacoli imposti dalla società patriarcale. L’esposizione vuole essere un omaggio alla loro memoria e uno strumento di riflessione per le nuove generazioni, affinché la storia delle donne non resti marginale ma diventi parte integrante della narrazione storica.

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Francesco Coletti, All’Artista Adelaide Borghi-Mamo. Ricordi. Napoli, 1854Un elogio alla cantante Adelaide Borghi –Mamo, scritta da Francesco Coletti dopo la sua ultima esibizione a Napoli al Teatro S. Carlo che raccoglie una serie di sonetti in ricordo della Borghi. 

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Antonio Cioffi, Femminilità e sacralità. Modelli educativi e culturali a Napoli.Antonio Cioffi, in questo studio, mette in luce come la femminilità sia stata definita e limitata dalla sacralità, ma allo stesso tempo abbia trovato in essa spazi di espressione e potere. La cultura napoletana ha visto le donne oscillare tra il ruolo di sante e quello di peccatrici, tra l’angelo del focolare e la mistica visionaria, tra la sottomissione e la leadership religiosa. Questo dualismo ha contribuito a modellare l’identità femminile nella società napoletana, lasciando tracce profonde fino ai giorni nostri.

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Giuseppe Scellini, Educazione ed istruzione femminile nel Napoletano (1815-1821). L’opera si concentra sul ruolo della donna nel Napoletano durante il periodo 1815-1821, analizzando il processo educativo e formativo femminile in un contesto socio-politico caratterizzato da arretratezza e degrado, tipico del Regno delle Due Sicilie. Il libro presenta la donna come protagonista del proprio percorso educativo e formativo, evidenziando la sua determinazione nel promuovere un rinnovamento sia personale che sociale. Dopo un excursus sull’istruzione scolastica dell’epoca, l’autore affronta tematiche impegnative che mostrano come le donne cercassero di apportare cambiamenti significativi nella società a cui appartenevano. Questo studio offre spunti di riflessione su questioni che anticipano il movimento delle “suffragette”, evidenziando l’impegno consapevole delle donne nella lotta per la propria emancipazione.

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Nadia VerdileRegine. Spose bambine, eroine e sante dall’Europa alla corte di Napoli. L’opera si concentra sulle storie di dieci regine che hanno vissuto durante il periodo borbonico nel Regno di Napoli e delle Due Sicilie, analizzando le loro vite nel contesto storico e culturale dell’epoca. Il Regno di Napoli, successivamente divenuto Regno delle Due Sicilie, ha una storia che affonda le sue radici nel basso medioevo, passando attraverso dominazioni normanne, sveve, angioine e aragonesi. Dal 1503 al 1707, fu un vicereame spagnolo, seguito da un periodo come vicereame austriaco fino all’arrivo di Carlo di Borbone nel 1734. Durante i 127 anni di governo borbonico, con due brevi parentesi francesi, il regno vide l’alternarsi di sovrani e ideologie, influenzando profondamente la storia della nazione e del suo popolo. Nadia Verdile, attraverso una meticolosa ricerca storica, racconta le vite di queste dieci regine, evidenziando come ciascuna di esse abbia contribuito alla costruzione del regno. Le storie narrate spaziano da spose bambine a eroine e sante, offrendo uno sguardo approfondito sulle dinamiche di potere, le sfide personali e le influenze culturali che hanno caratterizzato le loro esistenze.

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Tullio Pironti Editore, Carteggio di Maria Carolina con Lady Emma Hamilton. Una raccolta di lettere scambiate tra la regina Maria Carolina d’Asburgo-Lorena e Lady Emma Hamilton tra il 1798 e il 1800. Questa corrispondenza offre una preziosa testimonianza delle relazioni personali e delle dinamiche politiche dell’epoca. Maria Carolina, moglie del re Ferdinando IV di Napoli, era nota per la sua forte personalità e il suo attivismo politico. Lady Emma Hamilton, celebre nell’alta società inglese, era conosciuta per la sua bellezza e per la relazione con l’ammiraglio Horatio Nelson. Le lettere, originariamente scritte in francese e inglese, sono state tradotte in italiano e corredate da note esplicative che aiutano a contestualizzare il periodo storico e culturale. La raccolta, curata da Raffaele Palumbo e pubblicata nel 1877, rappresenta una fonte inestimabile per studiosi e appassionati di storia, offrendo uno sguardo approfondito su due figure femminili di rilievo nel XVIII secolo e sulle vicende politiche del tempo.

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​​​​​​​​​​​​Pietro Gargano, Eleonora e le altre. Le donne della rivoluzione napoletana. Il libro offre un’approfondita analisi del ruolo delle donne durante la rivoluzione napoletana del 1799, con un focus particolare su figure emblematiche come Eleonora de Fonseca Pimentel e Luisa Sanfelice. Attraverso una narrazione dettagliata, Gargano mette in luce il contributo femminile in un periodo cruciale per la storia di Napoli, evidenziando il coraggio e l’impegno di queste donne nella lotta per la libertà e l’uguaglianza.​​​​​​​​​​​​​​​​​​​

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Trotula, e le donne salernitane (anno 1059), tratto da Storia documentata della scuola medica salernitana, Salvatore de RenziTrotula de Ruggiero è una figura emblematica della Scuola Medica Salernitana, spesso ricordata come la più celebre delle MulieresSalernitanae, le donne medico attive in questa prestigiosa istituzione medievale. Trotula, vissuta nell’XI secolo, si distinse come esperta in ginecologia e cosmetica. Le sono attribuiti trattati come il “De mulierumpassionibus ante in et post partum, focalizzato sulle patologie femminili legate alla gravidanza e al parto, e il “De ornatu mulierum, dedicato alla cosmesi e alla cura del corpo femminile. L’opera “Storia documentata della Scuola Medica di Salerno” di Salvatore De Renzi, pubblicata nel XIX secolo, rappresenta una fonte fondamentale per lo studio della scuola e delle sue figure di spicco, tra cui Trotula. Questo lavoro offre una panoramica dettagliata delle origini, dello sviluppo e dell’influenza della scuola, sottolineando il contributo delle donne nella pratica e nell’insegnamento medico. La figura di Trotula e delle altre Mulieres Salernitanae testimonia l’apertura culturale e l’innovazione della Scuola Medica Salernitana, che riconosceva e valorizzava il contributo femminile in un campo dominato dagli uomini. Questo aspetto distintivo ha reso la scuola un’istituzione all’avanguardia nel panorama medico medievale.

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Soprintendenza Archivistica per la CampaniaIndustria e cultura industriale nella storia del Mezzogiorno contemporaneoNel marzo del 1896, presso lo stabilimento tessile di Angri, era in vigore un regolamento che disciplinava le condizioni di lavoro delle tessitrici e dei sottomaestri. Sebbene la documentazione specifica per questo opificio sia incompleta, alcuni dettagli emergono da fonti storiche. Il regolamento prevedeva che le tessitrici dovessero lavorare per dodici ore giornaliere, con una pausa di un’ora per il pranzo. Le sanzioni per infrazioni disciplinari includevano multe e, nei casi più gravi, il licenziamento. Inoltre, era previsto un sistema di premi per incentivare la produttività e la qualità del lavoro. Per quanto riguarda i sottomaestri, il regolamento stabiliva le loro responsabilità nel supervisionare il lavoro delle tessitrici, garantendo il rispetto degli standard produttivi e delle norme di sicurezza. Essi erano anche incaricati della formazione delle nuove operaie e della gestione delle eventuali problematiche operative. È importante notare che, durante questo periodo, le condizioni di lavoro nelle fabbriche tessili del Mezzogiorno erano spesso oggetto di tensioni sociali. Scioperi e proteste erano frequenti, con i lavoratori che rivendicavano migliori condizioni lavorative e salariali. La mancanza di una documentazione completa rende difficile una ricostruzione dettagliata delle specifiche normative applicate nello stabilimento di Angri. Tuttavia, le informazioni disponibili offrono uno spaccato delle condizioni lavorative dell’epoca e delle dinamiche industriali nel Mezzogiorno italiano.

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Jolanda Le occupazioni della Signorina moderna, Cordelia, Anno XXX, Firenze, 29 gennaio 1911, NUM. 5, pag. 130

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s.a. , Le donne Napoletane e il plebiscitoAppunti  e Bricicche, Cordelia, Anno XXX, Cento, 30 aprile 1911, num.18, pag. 574

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Jolanda , Antifemminismo scolastico,  Cordelia, Anno XXX, Cento, 18 giugno 1911, num. 25

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Guido RaffaelliLa Donna e la sua Missione Sociale, Cordelia, Anno XXXII, Cento, 22 giugno 1913, num.25, pagg. 782-784